Massimo Pasquini: “Legge stabilità 2016: diffonderemo conquiste ottenute e denunceremo indifferenza del governo per il diritto alla casa”

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Editoriale di Massimo Pasquini. Legge stabilità 2016, quasi al termine. Il Segretario presenta le conquiste del sindacato e le mancanze  per il diritto alla casa

Abbiamo, come dire portato a casa due nostre lotte che ci hanno visto protagonisti negli ultimi mesi o meglio dire due anni. 

La prima riguarda la Tasi, ricorderete che già nella scorsa legge di stabilità avevamo criticato fortemente il fatto che a pagare la Tasi fossero anche gli inquilini e gli assegnatari di case popolari. Una cosa assurda. Già a settembre di questo anno, ben prima della presentazione della legge di stabilità da parte del Governo, l’Unione Inquilini con un comunicato aveva posto la questione al Ministro Padoan e questi aveva risposto che la legge di stabilità avrebbe previsto quanto da noi proposto.

Oggi possiamo dire che la nostra lotta per esentare dal pagamento della Tasi gli inquilini di case private e gli assegnatari di case popolari e comunali ( in questo caso equiparati ai proprietario di prima casa) ha avuto successo. Si tratta di un risparmio per i nostri inquilini e assegnatari rispetto al 2015 di un minimo di 370.000 euro ad un massimo di circa un milione di euro, che resteranno nelle tasche degli inquilini.

Se a questo sommiamo le detrazioni fiscali spettanti agli assegnatari di case popolari e comunali sulle quali abbiamo fatto, da soli,  una campagna nazionale, con risultati a macchia di leopardo più consistenti al centro nord che nel resto d’Italia per un assurdo ostracismo degli IACP, Ater, Aler etc, si può dire che abbiamo ottenuto concretamente risultati anticrisi che certo non bastano ma che ci danno lo spunto per proseguire nelle nostre lotte.

Il secondo risultato ottenuto nella legge di stabilità è stato un intervento a favore di coloro che nel 2011 ottemperando ad una disposizione di legge contenuta nel decreto legislativo n. 23, avevano proceduto a registrare i contratti in nero e con tale atto, come da previsione di legge, avevano ottenuto di pagare un canone annuo pari a tre volte la rendita catastale dell’immobile locato. Come sapete una sentenza della Corte Costituzione aveva successivamente dichiarato l’incostituzionale della norma recata dal decreto legislativo 23/2011 per eccesso di delega e anche la successiva proroga dei contratti contenuta all’articolo 5 della legge 80/2014.

Le eccezioni di incostituzionalità avevano dato fiato ai proprietari, che avevano affittato in nero per evadere il fisco, i quali hanno iniziato a chiedere risarcimenti per decine di migliaia di euro e la convalida di sfratti per morosità, questa davvero incolpevole in quanto derivata dall’applicazione di una legge poi dichiarata incostituzionale.

Nella legge di stabilità per il 2016 è stato approvato un emendamento importante che afferma che l’indennità di occupazione per coloro che avevano registrato il contratto in nero dal 7 aprile 2011 al 16 giugno 2015 è pari a tre volte la rendita catastale. In questo modo si riapre lo scontro nelle aule giudiziarie e si possono da una parte confutare le pretese di arretrati da parte di proprietari truffaldini che avevano proposto contratti in nero, e dall’altra ci si può opporre alle richieste di sfratti per morosità. Aprendo cosi la strada a ipotesi di chiusura delle vertenze in atto.

Per quanto riguarda le parti negative in primis c’è una questione strutturale e politico-strategica sulla quale il Governo mantiene una miopia e una indifferenza vergognosa.

Siamo alla ennesima legge di stabilità che sulla questione casa non apporta alcuna visione strategica e strutturale, nessun centesimo viene destinato ad un piano strutturale e programmatico che aumenti l’offerta di alloggi pubblici a canone sociale ( eppure ci sono 700.000 famiglie collocate nelle graduatorie). Nella stabilità non c’è alcuna risorsa per sostenere il riutilizzo e il recupero del vastissimo patrimonio pubblico, demanio civile e militare, di comuni, di regioni, Ipap, Iacp etc, da utilizzare per il passaggio da casa a casa per sfrattati ( 80.000 sentenze ogni anno, 33 mila esecuzioni forzate di sfratti ogni anno).

A fronte di un Governo che ha stabilito nel 2015 che nessuno sfratto neanche quelli che coinvolgono malati terminali, deve essere prorogato, la legge di stabilità ha previsto l’azzeramento del fondo contributo affitto nazionale e tanto per dare un cerchio e uno  alla botte ha abrogato la norme che prevedeva la tracciabilità degli affitti di qualunque importo, dando cosi un forte sostegno ai contratti di locazione in nero o alla possibilità di evadere da parte di proprietari truffaldini.

Ovviamente non ci fermeremo qui, diffonderemo le conquiste ottenute e denunceremo l’indifferenza del governo per quanto riguarda la casa e la vasta precarietà abitativa. Per i saluti e gli auguri di fine anno rimando ad un prossimo editoriale.

 Massimo Pasquini – Segretario Nazionale Unione Inquilini

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