ROSA HA PRESO CASA POPOLARE. ABBIAMO BISOGNO DI ALTRE 10 MILA STORIE COME QUESTA

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La storia di Rosa, nome di fantasia, ha dell’insolito a Roma. Si perché si tratta di un percorso che raramente  si realizza e al contempo è la dimostrazione che è possibile possa verificarsi.

Rosa è una donna fuggita insieme ai tre figli dai maltrattamenti di un uomo violento. Dopo essere stata accolta in una struttura ecclesiastica è stata accompagnata nella ricerca di un lavoro, ma anche nella compilazione della domanda di un alloggio popolare. Aveva inoltre fatto richiesta nel 2014 di un alloggio presso un residence, ma nel 2015 è rientrata nella lista degli aventi diritto al buono casa. Ne ha usufruito fino al mese scorso quando una chiamata dall’Ater l’ha messa di fronte alla notizia più bella dopo tre anni di sofferenze e lotta per risalire la china: l’alloggio popolare per lei e i tre figli era a sua disposizione nel quartiere di Primavalle. Tutto regolare, tutto nel rispetto delle graduatorie.

Una storia a lieto fine, nonostante i ritardi sugli allacci alle utenze, che riguarda un nucleo famigliare. Una storia che si dovrebbe moltiplicare per altri 10 mila nuclei che attendono in graduatoria. Siamo infatti sicuri che tutte le famiglie private di una casa siano in fragilità. Una fragilità che dovrebbe impegnare i nostri amministratori giorno e notte affinché non ci siano più sfratti, sgomberi, famiglie divise in dormitori o costrette a essere ospitate da amici e parenti, ovvero private della loro dignità.

Nel video vediamo Rosa entrare nell’alloggio popolare di Primavalle. Finalmente una casa degna di questo nome dove con dignità e serenità potrà crescere i suoi figli. Un alloggio pronto ad essere abitato, perfettamente ristrutturato in un quartiere accogliente come quello di Primavalle che mantiene il suo carattere accogliente di borgata, come solo mamma Roma può essere.

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