UNIONE INQUILINI: APPELLO ALLA SINDACA RAGGI, NON ABBIAMO TEMPO ORA POLITICHE ABITATIVE STRUTTURALI

Con una lettera oggi Unione Inquilini chiede alla Sindaca Virginia Raggi e All’assessora Valentina Vivarelli l’attuazione della mozione proposta da Unione Inquilini, a prima firma Fassina e votata all’unanimità in Campidoglio, che è l’occasione di un vero rilancio di politiche abitative nel comune di Roma.
In prima istanza la richiesta di apertura di un tavolo di crisi per affrontare insieme alle parti sociali questo periodo storico di forte sofferenza per i precari della casa, atto a verificare le misure di riduzione della pressione degli affitti e prevenire con la graduazione degli sfratti.
Una corsa contro il tempo per arginare l’emorragia di sfratti sui quali, seppur prorogati al 30 giugno, bisogna intervenire da subito.
Non possiamo permetterci ancora ritardi nell’erogazione dei contributi all’affitto e bisogna mettere in campo da subito progetti per garantire a tutti il passaggio di casa in casa. Una questione, quella dei contributi affitto, per la quale Unione Inquilini ha richiesto una Commissione Trasparenza.
La Sindaca forte del sostegno dell’intera aula del campidoglio, può da subito stilare l’elenco di immobili pubblici abbandonati da restituire alla precarietà abitativa e spingere sul Governo per richiedere l’attuazione dei progetti con le ingenti somme in arrivo col recovery fund.
Ci auguriamo che a Roma si apra una nuova stagione di politiche abitative, la mozione in questione operativa e concreta offre una piano che da nuova speranza. Ora la nostra nemica è l’inerzia.
IL TESTO DELLA LETTERA
OGGETTO: Attuazione mozione ex art. 109, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 22 dicembre 2020 su proroga degli sfratti e misure contro la sofferenza abitativa.
Egregia Sindaca ed egregia Assessora,
la pubblicazione del cosiddetto “decreto mille proroghe”, prevede la sospensione dell’esecuzione degli sfratti, in particolare quelli per morosità, fino al prossimo 30 giugno.
Si tratta di una misura importante, a cui pensiamo abbia anche contribuito l’approvazione della mozione in oggetto, che come Unione Inquilini abbiamo proposto in occasione della Giornata Sfratti Zero dello scorso 10 ottobre. Di ciò, quindi, ringraziamo innanzitutto i presentatori, i consiglieri Fassina, Pelonzi e Celli, e tutta l’Aula che, con il voto all’unanimità, ha impresso maggiore forza al testo.
La sospensione dell’esecuzione degli sfratti, nel pieno della situazione dell’emergenza sanitaria e delle conseguenze economiche e sociali ad essa connesse, è stato un atto necessario ma, al tempo stesso, non è sufficiente per impedire l’esplodere di una condizione abitativa gravemente compromessa e di cui gli sfratti rappresentano solo la punta dell’iceberg di una sofferenza ben più estesa.
Se, nei sei mesi che abbiamo di fronte di relativa tregua, non si riuscirà a mettere in atto una serie di misure che intervengano sulle cause strutturali di tale sofferenza, ci ritroveremo di fronte alla medesima situazione di oggi, anzi ancora di più amplificata dai nuovi sfratti che saranno emessi dai tribunali, il cui lavoro, come noto, non si ferma durante il periodo di sospensione delle esecuzioni.
L’inerzia è quindi la nostra principale nemica e, per tale motivo, abbiamo deciso di rivolgervi il pressante appello di dare immediata e piena attuazione a tutti gli impegni che la mozione in oggetto prevede.
In primo luogo, ci riferiamo al primo impegno della mozione: la convocazione di un tavolo di crisi sulla condizione abitativa con le parti sociali e gli altri soggetti istituzionali al fine di verificare le misure idonee a consentire una riduzione della pressione degli affitti attuali e promuovere quelle utili a prevenire una insostenibile ondata di sfratti, appena la proroga delle esecuzioni avrà termine, anche a partire da quelle introdotte nella Legge Finanziaria
Noi riteniamo che occorra mettere in campo tutte le risorse disponibili affinché venga garantito il passaggio da casa a casa ai nuclei sotto sfratto i quali, per reddito e condizione familiare, avrebbero diritto a una casa popolare, per esempio mettendo a disposizione il patrimonio degli enti pubblici o che hanno forme di controllo o vigilanza pubblici.
Pensiamo che sia necessario prevedere interventi di graduazione delle esecuzioni affinché, anche dopo la fine della proroga attuale, esse vengano programmate solo in relazione del passaggio da casa a casa.
Non esiste alcuna prospettiva di soluzione strutturale della sofferenza abitativa, specialmente oggi a causa delle conseguenze economiche e sociali dovute alla pandemia, senza un programma reale e concreto di incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale.
Abbiamo, a livello generale, l’occasione storica del Recovery Plan, i cui progetti e relative dotazioni sono in discussione proprio in queste ore.
La mozione impegna il Sindaco e la Giunta ad intervenire presso il governo nazionale affinché tra le priorità di intervento vi sia “un piano nazionale casa, senza consumo di suolo, per l’incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale e il risanamento dell’ERP esistente, anche attraverso lo strumento dell’efficientamento energetico.”
L’intervento della Sindaca di Roma Capitale, sostenuta da una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, ha una forte valenza politica da far pesare adeguatamente in queste ultime decisive giornate che porteranno alla definizione dei piani scelti dal governo e su cui il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi.
Esistono, però, anche iniziative che Roma Capitale può assumere direttamente. La prima è quella prevista dalla mozione: “provvedere, in tempi brevi, all’individuazione di un primo elenco di immobili pubblici inutilizzati, al fine di una rapida destinazione per recupero e riuso ai fini di edilizia residenziale pubblica.”
La seconda, è l’occasione di progetti che il comune di Roma è chiamato a proporre in attuazione del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, rispetto ai quali abbiamo già avuto una prima positiva interlocuzione con l’Assessore all’Urbanistica, a cui abbiamo avanzato la richiesta che vengano destinati all’incremento dell’ERP a canone sociale.
Infine, vi è la spinosa questione dell’effettiva erogazione alle famiglie delle risorse a disposizione per il fondo sociale affitti.
La mozione, che era stata presentata ad ottobre, prevedeva l’impegno all’istituzione di una task force da parte del Comune affinché le risorse già stanziate e disponibili (il bando straordinario Covid della Regione Lazio e il fondo ordinario nazionale 2019) fossero erogati entro il 2020, superando gli inaccettabili ritardi accumulati.
Giunti ormai alla fine dell’anno, questo impegno, evidentemente, non può essere mantenuto. Dalle inchieste giornalistiche di questi ultimi giorni, la situazione appare addirittura ancora più compromessa in quanto, i ritardi accumulati e la mancata pubblicazione delle graduatorie entro l’anno, rischierebbero di determinare ulteriori slittamenti anche nel 2021.
Sottolineiamo che, nella Legge di Bilancio, sono state corposamente incrementate le risorse del contributo affitti per il 2021 e il 2022, a cui si è aggiunto anche il rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole.
In questa situazione, di fatto, la catena di comando politica e amministrativa del Comune si è trasformata in un imbuto in cui entrano risorse che però rimangono imprigionate e assistiamo allo scandalo di famiglie in gravissimo disagio e risorse che, pure se nella disponibilità dell’Amministrazione, non vengono erogate e rischiano di finire nel calderone dei residui passivi.
La prima cosa che chiediamo è chiarezza e trasparenza e vi annunciamo che abbiamo formalmente richiesto la convocazione della Commissione Trasparenza per fare luce definitiva sulla questione.
La seconda richiesta, in sintonia con la mozione, è la definizione di date certe e ultimative entro le quali l’Amministrazione si impegna a erogare tutte le risorse già nella sua disponibilità e le misure che intende assumere affinché la macchina amministrativa venga messa nelle condizioni di essere pronta all’immediato utilizzo delle nuove risorse che la Legge di Bilancio ha definito per il 2021 e 2022, appena la Regione avrà assegnato ai comuni i relativi importi.
Signora Sindaca e Signora Assessora, come si può vedere, le misure presenti nella mozione approvata, hanno carattere concreto ed operativo e richiedono la loro pronta e coerente attuazione.
Come dicevamo all’inizio di questa lettera, l’approvazione all’unanimità della mozione consegna alla Sindaca e alla Giunta una maggiore forza per la sua attuazione.
Consegna, nel contempo, però, anche l’assunzione di una maggiore responsabilità.
Sarebbe un crimine sociale se non si utilizzassero i sei mesi guadagnati dalla sospensione delle esecuzioni degli sfratti per interventi che consentano di affrontare dal prossimo primo luglio la situazione della sofferenza abitativa con nuovi strumenti utili a ridurre la sofferenza abitativa, permettere il passaggio da casa a casa per i nuclei in difficoltà e consentire un incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale.
Nel ribadire la nostra completa disponibilità per ogni utile approfondimento nel merito delle proposte avanzate, cogliamo l’occasione per inviare cordiali saluti e i migliori auguri per un inizio di anno di impegno e lavoro.
L’Unione Inquilini
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