UNIONE INQUILINI ROMA: COME DA DECRETO, COMUNE EROGHI SUBITO BUONO AFFITTO

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Il Decreto di Rilancio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale diventa legge e come avevamo già anticipato, apre alla semplificazione per i contributi.
Auspichiamo quindi ora anche a Roma per il contributo affitto, venga recepita la legge emanata dal Governo dello stesso colore dell’amministrazione della nostra città.
Vi spieghiamo ora come il Comune deve procedere. Al contrario da quanto annunciato dall’Assessora Valentina Vivarelli I 12 milioni sono già nelle casse del Comune. Essendo arrivate circa 49 mila domande il contributo evidenzia quanto siano necessarie ulteriori misure, purtroppo i soldi saranno pochi e facendo un breve calcolo non arriveranno neppure 300 euro a famiglia.
Ora però, in attesa degli ulteriori 27 milioni alla Regione, le famiglie a rischio morosità i soldi servono immediatamente.
Quindi invece di lanciare polpette avvelenate e false informazioni dobbiamo applicare il Decreto che all’Art. 264
(Liberalizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi in relazione
all’emergenza COVID-19) recita: “Al fine di garantire la massima semplificazione, l’accelerazione dei procedimenti
amministrativi e la rimozione di ogni ostacolo burocratico nella vita dei cittadini e delle
imprese in relazione all’emergenza COVID-19, dalla data di entrata in vigore del presente
decreto e fino al 31 dicembre 2020:
a) nei procedimenti avviati su istanza di parte, che hanno ad oggetto l’erogazione di
benefici economici comunque denominati, indennità, prestazioni previdenziali e
assistenziali, erogazioni, contributi, sovvenzioni, finanziamenti, prestiti, agevolazioni e
sospensioni, da parte di pubbliche amministrazioni, in relazione all’emergenza COVID-
19, le dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica
28 dicembre 2000, n. 445 sostituiscono ogni tipo di documentazione comprovante tutti i
requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa di riferimento, anche in deroga ai
limiti previsti dagli stessi o dalla normativa di settore, fatto comunque salvo il rispetto
delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al
decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;”
Scusate avremmo dovuto essere più coincisi, ma è importante spiegare bene affinché il contributo affitto non rimanga in balia della burocrazia. Dobbiamo evitare che gli uffici del Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative esaminino le pratiche, verifichino le domande facendo le pulci per scovare il furbetto da mostrare alla gogna dei social mentre gli inquilini rischiano lo sfratto.
I controlli si faranno ed è doveroso, ma non per fini elettorali.

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