VITTORIA UFFICIO LEGALE UNIONE INQUILINI, OTTENUTE SENTENZE CHE APPLICANO EQUO CANONE A CASE DEI PIANI DI ZONA 167

IL CASO DI CASTEL GIUBILEO SPIEGATO DALL’AVVOCATO PETRUCCI
Il Tribunale Civile di Roma ha emesso alcune sentenze con cui ha costantemente affermato che i canoni di locazione degli inquilini degli alloggi costruiti nei piani di zona non possono essere superiori a quelli calcolati con la legge 392/78 (equo canone).
Per comprendere la portata di queste decisioni dobbiamo rilevare che un immobile a Nuovo Castel Giubileo di circa 50 mq che la proprietà aveva affittato nel 2012 ad € 408,00 mensili è stato ricalcolato in € 141,00.
La proprietà per un periodo di 8 anni è stata condannata a pagare € 24.000,00 di differenze e le spese del giudizio.
In sostanza tutti gli inquilini dei piani di zona 167 dovrebbero controllare il loro canone di locazione per verificare se stanno pagando troppo. In tal caso possono ottenere la diminuzione del canone e la restituzione di tutte le maggiori somme pagate.
Ricordiamo che tale operazione si può fare anche dopo la riconsegna dell’immobile. In tal caso se la causa inizia entro 6 mesi dalla data di rilascio dell’immobile, non si applica la prescrizione, mentre, dopo tale periodo la prescrizione è decennale.
In sostanza le case dei piani di zona, visto che sono state costruite con una serie di benefici pubblici, dovevano essere vendute o affittate a prezzi e canoni calmierati.
Il Comune di Roma non ha mai fatto nessun controllo per verificare il rispetto di tali vincoli, anzi dal 2011 in poi ha dichiarato che i vincoli erano aboliti trascorso il termine di 5 anni dalla prima vendita, quella dal costruttore al primo acquirente.
Con la sentenza n. 18135 del 2015 la Corte di Cassazione ha stabilito esattamente il contrario di quanto affermato dal Comune di Roma. I vincoli sul massimo prezzo di vendita e di canone di locazione restano legati all’immobile anche nelle successive compravendite fino a quando tali vincoli vengono affrancati con il pagamento al Comune di Roma di una somma, calcolata secondo alcuni parametri e viene stipulata una nuova convenzione per l’eliminazione dei vincoli.
Il Comune di Roma solo nel 2016 ha emanato le disposizioni per il calcolo della somma dovuta per l’affrancazione e l’eliminazione dei vincoli, un comportamento scellerato che ha fatto anche perdere molti introiti al Comune stesso.
Nel 2018 è stata emanata una legge che ha limitato le richieste di rimborso delle maggiori somme pagate per l’acquisto degli immobili dei piani di zona limitando la richiesta di rimborso al costo dell’affrancazione, tale normativa nulla ha disposto per i canoni di locazione e, quindi, se i contratti prevedevano un canone maggiore di quello massimo calcolato con la legge 392/78 gli inquilini possono farsi ricalcolare il canone e restituire tutte le maggiori somme pagate.
Se pensiamo che nella città di Roma sono circa 300.000 appartamenti costruiti nelle aree 167, possiamo renderci conto che una grossa fetta di inquilini ha pagato e sta pagando un canone maggiore di quello massimo richiedibile. Questi inquilini possono ottenere canoni più bassi e recuperare le maggiori somme pagate.
L’Unione Inquilini è in grado di supportare gli inquilini in queste azioni, sia nella verifica della regolarità o meno del loro canone, sia nell’azione per riavere indietro le maggiori somme corrisposte. Li invitiamo quindi a rivolgersi alle sedi dell’Unione Inquilini.
UNIONE INQUILINI
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