Sfratti. L’appello del sindacato ai sindacati pensionati e alle associazioni per la tutela dei portatori di handicap e dei minori

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OGGETTO: ESECUZIONE DEGLI SFRATTI PER FINITA LOCAZIONE AI DANNI DI NUCLEI FAMILIARI CON ANZIANI, PORTATORI DI HANDICAP, MINORI, MALATI TERMINALI. comunicato stampa

 

Unione Inquilini – Segreteria Nazionale – Roma, 13 febbraio 2015 - Alle organizzazioni sindacali dei Pensionati - Alle Associazioni dei portatori di handicap - Alle Associazioni per la tutela dei minori -

 

Cari compagni e cari amici,
come sapete in Italia non vige nessuna proroga generalizzata degli sfratti. Ogni giorno si eseguono con la forza pubblica almeno 140 sfratti e, almeno nel 70- 80% dei casi, senza alcuna forma di accompagnamento sociale che permetta il passaggio da casa a casa, neanche nelle situazioni di disagio economico e fragilità familiare. Ciò è dovuto all’incremento fortissimo del numero totale delle sentenze di sfratto e in particolare all’esplosione degli sfratti per morosità, che rappresentano ormai il 90% del totale degli sfratti emessi.


Fino al 31 dicembre 2014, vigeva una sospensione delle esecuzioni esclusivamente per la causale di sfratto della finita locazione e, in quell’ambito, solo per i nuclei con redditi inferiori ai 27 mila euro lordi e contemporanea presenza di almeno una delle seguenti condizioni: anziani ultra sessantacinquenni, minori portatori di handicap, malati terminali.


Tale sospensione non è stata confermata dal governo nel cosiddetto decreto “mille proroghe” e attualmente queste famiglie sono prive di qualsiasi forma di protezione sociale.


Segnaliamo, tra l’altro, che, malgrado il decreto sia in corso di conversione in legge e che c’è un dibattito parlamentare sulla materia con la presentazione di emendamenti che chiedono la reintroduzione della proroga, già si stanno eseguendo sfratti con la forza pubblica ai danni di nuclei familiari con le suddette caratteristiche, senza alcuna previsione di passaggio da casa a casa o forma di accompagnamento sociale. 
Il governo afferma che ha messo in campo le iniziative idonee a impedire che vi siano conseguenze negative dalla mancata proroga.
Riteniamo queste affermazioni del tutto prive di fondamento.


Il governo sostanzialmente fa riferimento a un decreto, non ancora tra l’altro pubblicato, in cui si dispone che una quota di 25 milioni di euro, sottratti al fondo sociale per gli affitti, vengano destinati ai nuclei familiari aventi i requisiti della proroga non più in essere. E’ come prendere un lenzuolo e tirarlo per coprire la testa, lasciando scoperti i piedi. Il fondo sociale affitti serve alle famiglie considerate “border line” per non cadere nella morosità in quanto si da un contributo economico a chi ha un reddito basso e una incidenza dell’affitto sul reddito superiore a una certa soglia. Pertanto, grazie a questa decisione, aumenteranno gli sfratti per morosità.

Anche prendendo per buona questa misura, la sua concreta attuazione non ha tempi rapidi: 
1. si deve pubblicare il decreto sulla ripartizione dei fondi alle regioni; 
2. I fondi devono essere concretamente trasferiti (non sono due atti contestuali); 
3. Le Regioni devono assegnare le risorse ai comuni e trasferire concretamente i soldi (anche in questo caso, non sono due atti contestuali); 
4. I comuni debbono fare i bandi, stilare delle graduatorie, rispetto alle quali devono dare un tempo per i ricorsi;
5. A questo punto i contributi sono erogabili. 
Quanto tempo passa per tutta questa procedura? Ad essere ottimisti, non meno di 8/9 mesi. 

Per fare solo due esempi: il comune di Roma, oggi sta dando il contributo affitto relativo al 2011, quello di Napoli attende ancora dalla regione l’assegnazione delle risorse relative al fondo sociale del 2010 (e non sono casi isolati o le peggiori situazioni). Insomma, senza proroga, le famiglie saranno sfrattate ben prima di avere la possibilità del contributo.
Come possono sostenere il mercato privato delle locazione nuclei e singoli ( per lo più anziani) che hanno nella maggior parte redditi bassissimi? 

Sottolineiamo, infatti, come questo contributo di 25 milioni è solo per il 2015 e nulla c’è a partire dal 2016. I nuovi contratti di affitto a canone concordato sono di tre anni (rinnovabili automaticamente di altri due se c’è disdetta ). Dove si può trovare un proprietario che fa un contratto a una persona con quei redditi bassi, sulla base di un ipotetico contributo di cui non conosce in precedenza l’entità e che è limitato al 2015 mentre il contratto dura almeno 3 anni più 2?

In pratica, questo contributo assomiglia più a una buonuscita una tantum (un pò di soldi in cambio che te ne vai) che un modo per determinare il passaggio da casa a casa.

Allo stato, la proposta del governo si presenta come assolutamente ipocrita e vergognosa. Una follia sociale ai danni dei più poveri e indifesi.
Anche noi riteniamo che il regime delle proroghe debba essere superato ma in un contesto che tuteli le fasce sociali deboli.

Per tali motivi, abbiamo lanciato un appello affinché la proroga delle esecuzioni a carico dei nuclei familiari deboli, per condizione economica e fragilità personali, debba essere rinnovata per il 2015.

Per fare in modo che possa essere effettivamente l’ultima, proponiamo alcuni interventi di accompagnamento:
- responsabilizzare le amministrazioni comunali a compilare l’elenco delle famiglie nelle condizioni della proroga, anche obbligando gli Ufficiali Giudiziari a comunicare le situazioni in cui ricorrono tali situazioni;

- impegnare il governo a convocare una conferenza nazionale entro giugno con le regioni, gli enti locali, le parti sociali e le associazioni interessate in cui fare il punto della situazione, certificare il fabbisogno, verificare l’effettività operatività delle misure adottate.

Riteniamo che sia veramente utile e importante che in queste ore ognuno faccia sentire forte la propria voce al fine di impedire che nel ventre molle delle nostre città venga innescata una nuova bomba ad orologeria che minerà ulteriormente la coesione sociale, già duramente messa alla prova dalla crisi economica più pesante dal secondo dopoguerra.

Ringraziando per l’attenzione, inviamo cordiali saluti.
IL SEGRETARIO NAZIONALE
UNIONE INQUILINI
Walter De Cesaris

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