UNIONE INQUILINI ROMA: Saltato accordo con la Prefettura, torna il far west per l’esecuzione degli sfratti

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È durata solo un mese la promessa del Prefetto di dare delle indicazioni chiare e delle priorità per l’esecuzione degli sfratti.

All’inizio di settembre infatti, pur non intervenendo nella graduazione del singolo sfratto, aveva affermato che avrebbe dato delle indicazioni generali su quali sfratti potevano essere eseguiti immediatamente, e quali invece dovevano rientrare in una casistica di problematicità della singola famiglia.

La metodologia proposta prevedeva in caso di richiesta di forza pubblica da parte del proprietario, l’Ufficiale Giudiziario avrebbe dovuto inviare una nota in Prefettura, che, fatti i dovuti accertamenti, avrebbe assegnato un nucleo di polizia agli sfratti da eseguire immediatamente inserendoli in una lista inviata mensilmente all’ufficio Esecuzioni; nei casi individuati come problematici, invece, prima dell’esecuzione, sarebbe dovuto intervenire il comune per dare una soluzione.

In un incontro avvenuto a fine settembre queste proposte erano state portate all’attenzione di noi sindacati e ci eravamo detti assolutamente d’accordo su questa modalità sulle quali avevamo chiesto piccole modifiche tese a rendere più chiara la procedura con cui si andava a individuare le famiglie con difficoltà, e le modalità di intervento del Comune.

Questa metodologia era iniziata, ed in alcuni casi il Comune di Roma era intervenuto, aveva iniziato a prendere contatti con le famiglie per trovare soluzioni alternative, aveva fatto delle promesse, aveva fatto delle richieste, ma oggi scopriamo che in una riunione tra i dirigenti dell’Ufficio esecuzione della Corte d’Appello di Roma e la Prefettura tutto questo è saltato.

A seguito di questo incontro gli Uffici della Corte d’Appello hanno emanato una direttiva a tutti gli ufficiali giudiziari affermando che la richiesta di forza pubblica attraverso la Prefettura non è obbligatoria ma che loro possono andare al Commissariato di zona e richiedere la forza pubblica senza passare per queste liste che dovevano essere pubblicate entro la fine di ogni mese.

E’ veramente assurdo che a distanza di solo un mese il Prefetto ritorni sui suoi passi e si rimangi quanto affermato in una riunione con i sindacati, il Comune e la Regione, in cui si era trovato una strada per risolvere il problema di 4.000 sfratti che si abbatteranno su questa città da questo mese e particolarmente da gennaio. 

Come Unione Inquilini riteniamo che il metodo iniziato con l‘incontro di settembre fosse un metodo che poteva portare ad una soluzione reale del problema degli sfratti, senza penalizzare i proprietari, ma trovando soluzioni adeguate ai nuclei familiari che non sono in grado di trovare una casa nel libero mercato. 

Questo intervento è un ritorno al far west e l’unico risultato sarà che gli animi si scalderanno, non si darà il tempo al Comune di intervenire, non si pianificherà e, come al solito, si lascerà al privato la soluzione di un problema che invece è un problema di cui si deve far carico il Comune. 

Abbiamo già chiesto un incontro urgentissimo al nuovo assessore perché intervenga immediatamente sul Prefetto affinchè si ritorni alla modalità indicata nell’incontro di fine settembre, e si diano delle indicazioni chiare su come e quando deve intervenire il comune, nel caso ci si trovi ad affrontare una esecuzione di sfratto a danno di un nucleo familiare che avrebbero diritto alla casa popolare. 

La soluzione non è l’intervento della forza pubblica, ma trovare alloggi adeguati a tutte le famiglie in questo momento sono in difficoltà economiche. Se non si troveranno soluzioni entro gennaio, con 4 mila sfratti in esecuzione, veramente ci saranno gravi problemi per il nuovo assessore.

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